Come distinguersi e diventare un collaboratore di successo?

Collaboratore di successo

I giovani professionisti sanno che per distinguersi la specializzazione nella disciplina scelta è “insufficiente”.

I ragazzi neo laureati sanno che dopo la Laurea devono perseguire master, altri livelli di specializzazione e iniziare a costruire con dedizione il loro futuro professionale.

All’inizio della loro carriera sono “prestatori d’opera”, frequentano uno o più Studi per mettere in pratica le loro conoscenze e soprattutto le loro abilità. 

Come tutti i professionisti agli albori, sono iper-concentrati sull’attività clinica, concentrati nel rispettare tutte le regole e le buone prassi operative cliniche. Anche per questo approcciano la professione nel modo più comodo: si inseriscono in attività organizzate (in modo più o meno efficiente), lavorano su pazienti che vengono affidati loro dal titolare di studio e spesso non comprendono l’importanza di questo atto di fiducia che i titolari di studio fanno nei loro confronti, “garantendo” al paziente con la loro reputazione, le capacità del giovane collega. 

Alcuni restano collaboratori a vita: ben inseriti in organizzazioni efficaci ed efficienti maturano le loro competenze, acquisiscono le nuove conoscenze senza mai desiderare di avere uno studio personale, senza mai desiderare di essere di più del collaboratore dello studio dalla buona reputazione. Una carriera in analogia con quella ospedaliera, professionisti ben retribuiti, che non si devono procacciare clienti, che non devono pensare all’impatto burocratico del lavoro, che devono concentrarsi su tecniche operative materiali tecnologie e processi di cura. Nessuno stress da privacy, da consenso informato, dà sicurezza sul lavoro, dipendenti ecc. 

Altri ad un certo punto sentono la necessità di essere protagonisti e maturano l’idea di aprire uno studio per dirigerlo in prima persona. Non c’è un giusto e sbagliato in queste scelte, ci sono solo ambizioni personali e schemi di valori diversi. 

Come distinguersi e costruire una carriera di successo restando “prestatori d’opera“? 

  1. Orientamento all’eccellenza: studiate dai migliori. Non importa quanto è noto nella comunità dei pari il titolare del vostro  studio (o i titolari dei vostri studi) presso il/i quale/i lavorate, studiate dai migliori sul mercato. L’ordinario lo vedrete in studio, la visione straordinaria la danno i “big” del settore ed è impagabile. 
  2. Scegliete collaborazioni distanti tra di loro: se gestirete bene la vostra immagine il paziente vorrà venire da voi personalmente, e vi seguirà negli studi in cui andrete. Scegliete studi con opportunità diverse per i pazienti e possibilmente distanti tra loro. 
  3. Studiate la comunicazione: è una competenza fondamentale per un medico. Imparate a comunicare, il paziente è prima di tutto una persona. Prima la persona, poi il paziente, poi il suo caso clinico. 
  4. Imparate le competenze sociali del ruolo: siete professionisti inseriti in un team di specialisti ed operatori di settore. Imparate le aspettative sul vostro  ruolo da parte di tutti i membri del team, imparate la gerarchia della responsabilità nei confronti del paziente, imparate i ruoli degli altri membri del team e le loro responsabilità, nonché la gerarchia interna. Siate membro attivo e integrato del team. 
  5. Curate e promuovete la vostra immagine professionale: usate social professionali come Linkedin, aprite un sito mono pagina in cui presentarvi: un paio di foto professionali,  alcune informazioni da tenere aggiornate sul vostro curriculum, una comunicazione con 2 target specifici: il collega che può volervi nel suo team, il paziente che vi conosce, perché è nella vostra comunità di conoscenti. Il potenziale paziente che potrebbe affidarvi la sua salute orale. Potete avere un blog in cui scrivere alcune informazioni utili per i pazienti. Date i riferimenti dello studio in cui vi possono trovare, non date mai il numero di cellulare personale e usate le segreteria degli studi, rendetevi disponibili via mail per contatti e informazioni.
  6. Siate professionali fin dal primo giorno: il giorno prima della laurea siete “Carla, la figlia/nipote/amica/conoscente/ che si sta laureando in…” il giorno dopo la laurea siete “ la dott.ssa Carla Rossi, specialista in odontoiatria e protesi dentaria”. Comportamenti all’altezza del ruolo: umiltà, consapevolezza, disponibilità…3 requisiti che vi aiuteranno a sviluppare la vostra leadership. 
  7. Offrite il vostro supporto per qualche attività organizzativa: all’inizio potreste non avere le agende fitte, se avete tempo offritevi di dare una mano all’organizzazione: esecuzione ed archiviazione delle foto, organizzazione dei flussi digitali dei dati clinici, progettazioni Cad, offritevi in tutte le attività in cui la giovane età e la cultura della specializzazione possono fare la differenza. 
  8. Anamnesi, consensi, immagini radiografiche, immagini fotografiche e diario clinico: sono di vostra pertinenza, non delegate agli ASO queste attività. Chiedete sempre di dare una occhiata all’anamnesi prima di interagire con il paziente: il titolare di studio garantisce con la sua reputazione la vostra professionalità, dovete esserne all’altezza. Chiedete o verificate che vi sia sempre il consenso informato alle cure: è un discorso tra medico e paziente non solo tra “cliente e organizzazione”. Se spiegate dettagli clinici al paziente o pro e contro di un trattamento o di una prestazione,  scrivete una nota nel diario clinico: spiegato al paziente… Dovete essere aggiornati in radiologia a prescindere dal fatto che lo studio in cui operate abbia o meno attrezzature radiologiche. Se eseguite radiografie assicuratevi che siano archiviate correttamente in cartella. Se eseguite fotografie archiviatele o controllate che vengano archiviate correttamente: sono importanti dal punto di vista medico legale, vi consentono ci tornare su un caso e confrontarvi con i colleghi. Dare l’eseguito sul gestionale non è scrivere il diario clinico. Il diario clinico è la nota di alcuni dettagli clinici  della prestazione che possono rivelarsi importanti nella gestione del paziente. Scrivete il diario clinico in prima persona o dettate agli ASO il diario clinico, è una vostra responsabilità da non demandare o dimenticare. Non si lascia lo studio se tutti i diari clinici dei pazienti avuti in cura non sono stati scritti.  
  9. Non trasferite sui vostri device o nel vostro cloud documentazione dei pazienti dello studio in cui operate: i dati dei pazienti sono della struttura che ha il rapporto contrattuale con il paziente. Non importa se il paziente è vostro padre o vostro fratello: i dati sono della struttura che vi ospita. Per averli suo vostro computer dovete una vostra privacy GDPR compliance, il paziente deve essere informato che i suoi dati vi vengono dati, la struttura deve autorizzare il trasferimento. Il GDPR (General Data Protection Regulation) è qualcosa che dovete conoscere: trattate dati sensibili dei pazienti nell’ambito di un’organizzazione, dovete sapere se li gestite in sicurezza o se siete esposti a qualche rischio sanzione. 
  10. Sicurezza sul lavoro e Codice deontologico: ai fini del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro siete “lavoratori” secondo l’accezione dell’art. 2 della Legge 81/08 dovete quindi rispettare le prescrizioni di sicurezza: DPI e adozione di comportamenti sicuri. Elaborate un DUVRI e fatevi il corso lavoratori di 16 ore rischio alto, presentatevi “in regola” come lavoratori autonomi che operano in attività classificate a rischio alto dal punto di vista della sicurezza. Prendete visione della dotazione di emergenza e dei farmaci per le emergenze e chiedete chi è il referente antincendio, chi verifica i farmaci le temperature del frigo ecc. Il vostro curriculum distintivo dovrebbe elencare: corso lavoratori rischio alto 16 ore + corso privacy + corso comunicazione + corso consensi informati + BLSD (gli ordini professionali e le associazioni sindacali di solito organizzano queste materie di supporto alla professione). Dovete conoscere il vostro Codice di Deontologia  restare aggiornati  su di esso. 

Sono 10 punti chiave che impostano la carriera “del prestatore d’opera”, del collaboratore al quale il titolare di studio sarà disposto a dare di più. 

Se potete sganciatevi dalla logica della percentuale sulla prestazione. Il prezzo lo fa il mercato e la percentuale sull’eseguito può essere demotivante a lungo andare.  Ottimo il gettone a giornata, ottimo dei gettoni per attività non cliniche ed altri modi sostenibili di gratificazione. 

Investite in un vostro progetto di analisi dei vostri costi professionali e in un progetto di business: pianificherete con efficacia il vostro futuro professionale ed economico. 

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