Identità professionale, ruoli e funzioni: costruire consapevolezza operativa nello Studio dentistico

Quale è la tua identità professionale?

L’identità professionale è il fondamento della presenza consapevole di ogni persona all’interno di un’organizzazione.
Non si tratta solo di “chi sei” sulla carta, ma di ciò che presidi, delle competenze che eserciti, del valore che esprimi attraverso il tuo ruolo e le tue funzioni operative.

Identità professionale: sei ciò che gestisci, ciò che sai fare e il valore che porti.

Ogni identità professionale si costruisce, si rafforza e si definisce anche attraverso la chiarezza dei compiti assegnati, il riconoscimento del proprio perimetro di azione, e l’allineamento tra competenze possedute e aspettative organizzative.

Ruolo e funzione: qual è la differenza?

In molti contesti si tende a usare “ruolo” e “funzione” come sinonimi. Ma non lo sono.
Per comprendere davvero l’identità professionale è necessario distinguere:

  • ruolo: è la posizione professionale formale che una persona occupa in base a una qualifica, a un contratto, a un inquadramento. È ciò che ti viene riconosciuto in base a requisiti certificabili, come titolo di studio, iscrizione ad albi o registri, abilitazioni.
  • funzione: è ciò che concretamente fai all’interno dell’organizzazione: può coincidere con il ruolo, ma può anche andare oltre, in risposta a esigenze specifiche o evoluzioni aziendali.

Come spiegato dalla teoria dei ruoli organizzativi, un soggetto può occupare un ruolo formale, ma esercitare una funzione manageriale, tecnica, strategica o relazionale, a seconda del contesto.

Si può, ad esempio, ricoprire il ruolo di ASO (assistente di studio odontoiatrico) ed esercitare funzioni avanzate di accoglienza e accompagnamento consapevole del paziente nel percorso di cura — ambito che anticipa le competenze proprie del Dental Case Manager.
Allo stesso modo, si può avere il ruolo formale di responsabile amministrativo, ma essere incaricati di funzioni manageriali, di coordinamento operativo e di supervisione normativa, pienamente riconducibili al profilo dell’Office Manager

Il peso dei requisiti e delle competenze

Per accedere a un ruolo professionale servono requisiti oggettivi:

  • laurea per le professioni sanitarie,
  • diplomi tecnici per i ruoli specialistici,
  • qualifiche professionali riconosciute per ruoli operativi.

Ma è sull’assegnazione delle funzioni che si apre il vero spazio dell’evoluzione professionale.

Un’organizzazione può attribuire a una persona nuove responsabilità, ampliarne il campo d’azione o coinvolgerla in progetti trasversali.
A quel punto, entrano in gioco competenze nuove, che non erano richieste all’accesso, ma che possono — e devono — essere sviluppate attraverso la formazione interna o l’affiancamento mirato.

Il feedback professionale è lo specchio per crescere

L’identità professionale non si costruisce in isolamento. È nel confronto con gli altri che si definisce, si rinforza, si evolve.

Il feedback, quando è strutturato e contestualizzato, rappresenta uno strumento prezioso di consapevolezza e di posizionamento professionale.
Soprattutto nei confronti tra pari — con persone che ricoprono ruoli simili in altre realtà organizzative — il confronto attiva una dinamica utile e costruttiva orientata a comprendere, comparare e migliorare.

Parlare con un collega che ha la mia stessa funzione in un’altra struttura sanitaria significa riflettere, ad esempio, su:

  • Quantità di compiti assegnati:
    A parità di volumi di attività, svolgiamo lo stesso numero di mansioni? L’efficacia del mio ruolo è in linea con quello di chi opera in contesti simili?
  • Qualità e complessità delle attività:
    I compiti affidati richiedono lo stesso grado di autonomia decisionale, responsabilità gestionale e coinvolgimento nei processi?
  • Tempo e carico di lavoro:
    L’orario settimanale e l’organizzazione delle attività sono coerenti con la mole di compiti e la funzione esercitata?

Questi elementi di confronto diventano indicatori indiretti di posizionamento e maturità professionale.
Confrontarsi, è un atto relazionale e  un processo di taratura, una misura di valore reale nel mercato delle competenze.

Il valore del confronto nei percorsi formativi

Per questo motivo, il confronto diretto tra partecipanti è uno degli elementi centrali nei miei corsi.

Nel corso Office Manager, l’aula diventa un luogo vivo di scambio tra professionisti che, pur operando in contesti differenti, condividono strumenti, sfide e aspettative.

Il confronto diretto favorisce l’acquisizione di prospettiva, la consapevolezza del proprio ruolo nel sistema aziendale e una maggiore autonomia decisionale.

Ma il vero valore che ci si porta via da un percorso come questo è l’esperienza formativa vissuta insieme agli altri: un bagaglio fatto non solo di contenuti, ma di osservazioni, riflessioni, esempi reali, parole nuove e domande che lasciano il segno. Un apprendimento che resta perché è stato vissuto, condiviso, interiorizzato.

Nel corso Dental Case Manager, le esercitazioni in break out room sono basate su simulazioni di ruolo reali, in cui i partecipanti si alternano nell’interpretare il Dental Case Manager, il paziente o il tutore legale del paziente.

A turno, uno dei presenti assume il ruolo di osservatore competente, incaricato di restituire un feedback strutturato a tre livelli,  basato sull’osservazione dei comportamenti, sull’ascolto delle parole utilizzate e sulle emozioni suscitate durante l’interazione.

Queste simulazioni attivano la condivisione di esperienze, stimolano riflessioni su linguaggio, postura relazionale, modalità comunicative, sia con il paziente che con il team.

Il feedback in tempo reale e l’osservazione delle dinamiche degli altri potenziano l’apprendimento, trasformando ogni esercitazione in un’occasione di sviluppo della propria identità professionale.  È nel mettersi in gioco che si impara davvero: vedere, ascoltare e sentire diventano strumenti di consapevolezza e cambiamento.

Seminare cultura con le parole giuste

Ogni cambiamento, prima di diventare struttura organizzativa, nasce come cambiamento culturale. E la cultura si costruisce una parola alla volta.

Per questo, in ogni percorso formativo, dedico uno spazio iniziale alla riflessione sul ruolo e sulla personalità, partendo da una convinzione precisa: i grandi successi professionali nascono quando la personalità è al servizio del ruolo, non in conflitto con esso.

Ogni persona, in qualunque posizione operi, dovrebbe chiedersi:

  • la mia personalità sostiene la funzione che ricopro o la ostacola?
  • il mio modo di reagire, comunicare, decidere è coerente con ciò che il mio ruolo richiede?

Le conoscenze si possono apprendere, le abilità si allenano con l’esperienza.

Ma i comportamenti — cioè, il modo con cui mettiamo in atto ciò che sappiamo e sappiamo fare — dipendono dalla nostra capacità di gestire consapevolmente la personalità.

Non si tratta di cambiare chi siamo, ma di mettere noi stessi nelle condizioni di esprimere il meglio.

Lo sottolinea anche lo psicologo e scrittore Daniel Goleman, quando spiega che la consapevolezza di sé è la base dell’intelligenza emotiva, cioè della nostra capacità di guidarci in modo efficace, soprattutto in contesti complessi.

Allo stesso modo, Carl Gustav Jung ci ricorda che ciò che non conosciamo di noi stessi finisce per condizionarci:

“Fino a quando l’inconscio non sarà reso cosciente, continuerà a dirigere la tua vita e tu lo chiamerai destino.”

In ambito manageriale, Peter Drucker è altrettanto netto:

 “Il successo professionale non dipende solo da ciò che sai fare, ma da quanto bene conosci il tuo modo di lavorare, apprendere e relazionarti.”

Essere professionisti efficaci significa anche saper canalizzare le proprie caratteristiche personali verso obiettivi condivisi, creando valore per sé e per l’organizzazione.

Ogni individuo è unico e insostituibile proprio grazie alla propria personalità. Ma se vuole raggiungere il proprio successo personale — qualunque   questo significhi per lui o per lei — deve scegliere di lavorare su di sé, per trasformare la propria personalità da possibile ostacolo a leva di forza, da elemento critico a fondamento sicuro su cui contare per crescere e raggiungere i propri obiettivi.

Solo così le parole giuste diventano semi di cultura. E la formazione non si limita a trasmettere nozioni, ma accende trasformazioni.

Scopri come crescere con la formazione nello Studio dentistico

Vuoi evolvere nel tuo ruolo, migliorare la tua posizione?

  • Se senti che è il momento di consolidare la tua identità professionale,
  • se desideri sviluppare competenze che ti permettano di abitare pienamente il tuo ruolo,
  • e se credi che la formazione sia il modo più concreto per trasformare le parole in azione,sei nel posto giusto.

Corso Dental Case Manager – online (live Zoom).
Percorso formativo pratico, intensivo, esperienziale.
Inizio: 20 settembre 2025 — Early booking fino al 10 agosto.

✅ Scarica il programma.

Corso Office Manager per strutture odontoiatrichein presenza (Padova).
Per chi vuole governare l’organizzazione con competenza e visione.
Inizio: 10 ottobre 2025 — Early booking fino al 20 settembre.

✅ Scarica il programma.

Vuoi maggiori informazioni?

Clicca e contattami con Whatsapp

Condividi questo post

Ti potrebbe interessare anche...