Quando in un operatore emerge una carenza, la prima azione da compiere non è lamentarsene o “tamponare” il problema, ma progettare un vero e proprio percorso di apprendimento mirato.
Che si tratti di training on the job, di affiancamento e tutoraggio, o di formazione in aula, il principio guida resta lo stesso: la competenza si costruisce su tre pilastri, che devono sempre procedere insieme:
- Sapere – le conoscenze teoriche, i principi, le basi, le fonti certe e verificate.
- Saper fare – la pratica, l’esercizio ripetuto, l’applicazione delle conoscenze in contesti concreti.
- Saper essere – l’espressione della professionalità: atteggiamento, etica, responsabilità, gestione di sé e delle relazioni.
Come colmare le lacune di competenze?
Quando emerge una lacuna, ci sono sostanzialmente due strade per affrontarla:
- Investire nella formazione dell’operatore, per colmare il gap di competenze e far crescere la risorsa già inserita.
- Investire in una nuova assunzione, scegliendo un professionista già competente e performante, che inevitabilmente avrà un costo maggiore, ma potrà portare valore più rapidamente.
In entrambi i casi, si tratta di una scelta strategica: formare significa coltivare il capitale umano esistente, assumere significa acquistare competenze già pronte.
Investire in formazione interna
Quando si individua una carenza e si sceglie di investire sulla persona, è necessario:
- identificare il percorso formativo più adatto;
- progettare un tempo adeguato per apprendimento, esercitazione e osservazione;
- includere simulazioni realistiche che permettano all’operatore di arrivare pronto e sicuro al contesto reale.
Non basta la competenza: è l’intera persona a fare davvero la differenza
Va ricordato che a fare la vera differenza non è solo la competenza tecnica, ma la persona nella sua interezza.
A parità di competenze, ciò che distingue un professionista dall’altro è la personalità: il modo in cui comunica, affronta le sfide, reagisce sotto pressione e collabora con gli altri.
Il valore sta nel rendere la propria personalità un elemento caratterizzante e distintivo, capace di rafforzare il ruolo, e non un ostacolo che rallenta, confonde o boicotta i processi.
Per questo si investe su persone che sanno gestire la propria personalità in funzione del ruolo, trasformandola in un alleato della professionalità.
Il metodo strutturato per imparare e crescere
Imparare un’attività e acquisire una nuova competenza significa procedere con un percorso chiaro, scandito e misurabile.
Il primo passo è programmare in agenda un affiancamento strutturato, definendo tempi e obiettivi.
A questo si affianca la stesura di un piano d’azione a complessità progressiva, così che la persona in formazione sappia esattamente cosa dovrà imparare e in quale ordine.
Si inizia con la dimostrazione pratica e la spiegazione delle logiche operative, per passare poi alle simulazioni in contesti protetti, dove il discente può sperimentarsi in sicurezza.
Solo al termine di questa fase si entra nel contesto reale, prima con attività eseguite in affiancamento e, progressivamente, in autonomia.
La valutazione dell’apprendimento non si limita all’esecuzione tecnica: si misura sulla comprensione delle logiche, sulla reale capacità operativa, sulla qualità dei comportamenti nel contesto di lavoro e sul livello di autonomia raggiunto, calibrato in base alla complessità delle attività.
Il ruolo delle simulazioni protette: allenarsi ad agire
Nei contesti ad alto rischio la simulazione è un passaggio imprescindibile.
I militari scelti si addestrano in scenari ricreati nei minimi dettagli per affinare la prontezza di risposta, distinguere rapidamente tra minaccia e soccorso, e agire con la massima precisione anche sotto pressione.
I piloti provano e riprovano al simulatore ogni procedura di emergenza, così che, nel momento reale, la reazione sia immediata, automatica e sicura.
Il settore sanitario, pur con dinamiche diverse, condivide la stessa esigenza di preparazione: il fattore umano e il rischio clinico sono sempre presenti.
Ogni operatore è chiamato a prendere decisioni e ad agire in contesti che influenzano direttamente la salute e il benessere delle persone. Per questo, allenarsi in scenari protetti non è un esercizio “in più”, ma parte integrante di una professionalità solida e affidabile.
Questo vale anche — e soprattutto — per i ruoli ausiliari che accompagnano, assistono e supportano il paziente lungo tutto il suo percorso di cura.
Le parole contano: ogni conversazione deve rafforzare l’alleanza terapeutica costruita in ambito clinico, aiutare a chiarire dubbi, risolvere obiezioni e trasmettere costantemente un’immagine di alta affidabilità.
Simulare queste interazioni, provando scenari di comunicazione reali, è fondamentale tanto quanto esercitarsi nelle procedure cliniche: perché la reputazione dello studio e la fiducia del paziente si costruiscono anche — e spesso soprattutto — nel dialogo quotidiano.
Simulazioni cliniche e organizzative nei corsi di formazione
Nel mio Corso per Dental Case Manager la simulazione è parte integrante del percorso: i partecipanti hanno l’opportunità di presentare casi clinici in modo progressivo, integrando via via gli aspetti clinici, organizzativi e comunicativi man mano che li apprendono. Questo approccio consente di esercitarsi in un contesto protetto, affinare il linguaggio tecnico e relazionale, e sviluppare la sicurezza necessaria per affrontare pazienti e team in situazioni reali.
Nel mio Corso per Dental Office Manager le simulazioni si focalizzano sulla gestione organizzativa e relazionale dello studio. In aula si lavora su scenari di conflitto organizzativo, così da sperimentare strategie di mediazione e gestione delle tensioni.
Si svolgono anche simulazioni di colloqui di lavoro e di preselezione, permettendo ai partecipanti di esercitare le competenze di valutazione e scelta dei candidati più adatti, sempre in coerenza con i valori e le esigenze strategiche dello studio.
Ogni simulazione, ogni esercitazione, ogni momento di apprendimento è un investimento che moltiplica il valore delle persone e dell’organizzazione.
Un team che si prepara insieme, cresce insieme e diventa capace di affrontare qualunque sfida con competenza, coesione e fiducia.
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