In ogni sistema complesso — sanitario, aziendale o istituzionale — la distanza tra le parti può diventare un problema se non viene colmata da un buon coordinamento.
Coordinare non significa semplicemente “mettere in comunicazione” reparti o persone: significa allineare obiettivi, integrare azioni, fluidificare i passaggi e trasformare un insieme di attività in un processo coerente ed efficace.
Dove manca coordinamento, aumentano i colli di bottiglia, rallentano le decisioni, si disperdono le energie e si alimentano incomprensioni operative.
Il grande studioso di organizzazione aziendale Henry Mintzberg definiva il coordinamento come uno dei cinque meccanismi fondamentali che tengono insieme un’organizzazione complessa, sottolineando che: “Quando le unità operative crescono in specializzazione, il coordinamento è il collante che tiene insieme l’organizzazione.”
Anche Michael Porter, parlando della catena del valore, ha evidenziato quanto sia rischioso ottimizzare singole attività senza preoccuparsi della connessione tra di esse: “Le attività non devono essere solo efficienti a sé stanti, ma allineate tra loro in modo sinergico.”
Questo vale non solo nelle aziende, ma anche nei sistemi pubblici: quando si tratta di gestire risorse, emergenze o reti di collaborazione, il coordinamento diventa l’unico strumento in grado di dare efficacia alle azioni.
Ne è un esempio l’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), nato proprio per coordinare le azioni sanitarie dei diversi paesi europei in modo integrato e tempestivo.
Allo stesso modo, in ambito sanitario e odontoiatrico, il coordinamento tra professionisti, ruoli e reparti è ciò che trasforma un insieme di operatori in una squadra, e un percorso di cura in un’esperienza fluida, efficace e coerente per il paziente.
Come abbiamo visto, secondo Mintzberg il coordinamento è il collante essenziale nei sistemi organizzativi ad alta specializzazione — e l’odontoiatria moderna ne è un esempio evidente.
Questo principio è particolarmente vero nel mondo dell’odontoiatria, che è una branca della medicina altamente specialistica e frammentata.
Basti pensare che oggi lo studio odontoiatrico moderno può coinvolgere fino a 12 discipline cliniche diverse, tutte potenzialmente necessarie all’interno della stessa bocca, nello stesso piano di cura.
- Radiologia odontoiatrica
- Pedodonzia
- Odontoiatria conservativa
- Ortognatodonzia
- Odontoiatria estetica
- Endodonzia
- Chirurgia orale
- Parodontologia
- Implantologia
- Protesi dentaria
- Gnatologia
- Medicina estetica (in ambito odontoiatrico)
In un’unica bocca possono coesistere carie, problemi ortodontici, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, esigenze protesiche o estetiche.
Coordinare specialisti, sequenze cliniche, tempi operativi e documentazione non è solo un tema organizzativo: è una questione di sicurezza e qualità della cura.
Senza un coordinamento solido, il rischio è quello di sovrapporre trattamenti, trascurare passaggi fondamentali o non tenere aggiornato il paziente sull’evoluzione del piano terapeutico.
Il coordinamento è ciò che permette di trasformare la molteplicità di competenze in un percorso unitario e coerente.
L’equipe odontoiatrica: una struttura sempre più definita e integrata
Con l’introduzione della qualificazione dell’ASO (Assistente di Studio Odontoiatrico), si è completata la definizione dell’equipe odontoiatrica moderna, delineando con chiarezza i ruoli e i perimetri operativi.
Il DPCM 9 marzo 2022, che regola il profilo professionale dell’ASO, attribuisce a questa figura quattro processi chiave:
- Accoglienza della persona assistita
- Allestimento degli spazi e delle strumentazioni odontoiatriche
- Assistenza all’odontoiatra durante le attività cliniche
- Trattamento della documentazione clinica, amministrativa e contabile
Questa cornice organizzativa avvicina la struttura dello studio odontoiatrico a quella delle altre branche sanitarie, dove lo specialista opera insieme a:
- un infermiere, per la gestione clinica operativa,
- un OSS, per gli aspetti ausiliari e di supporto,
- un amministrativo, per la parte documentale e organizzativa.
Tuttavia, l’equipe odontoiatrica si distingue per la versatilità dell’ASO, che, per formazione, è chiamato a presidiare tutti e quattro i processi, integrando in sé competenze cliniche, relazionali, logistiche e amministrative.
In strutture di piccole dimensioni, l’ASO può gestire l’intero flusso di lavoro adattandolo nel tempo.
Negli studi più grandi, digitalizzati e interdisciplinari, si assiste invece a una verticalizzazione delle competenze: ogni processo viene affidato a risorse dedicate, e le stesse 12 discipline odontoiatriche possono richiedere ASO “specializzati” per branca o reparto.
Più complessità, più ruoli professionali, più formazione
Questa crescente complessità — nella varietà dei trattamenti, nell’evoluzione delle metodiche operative e dei materiali, e nella struttura organizzativa delle risorse — ha favorito l’emergere di nuovi ruoli professionali di coordinamento, oggi indispensabili per garantire coerenza, continuità e sicurezza in ogni percorso di cura.
Proprio per rispondere a questa esigenza evolutiva, ho progettato due percorsi formativi distinti e complementari:
- Il Corso per Dental Case Manager, dedicato al coordinamento clinico, all’accompagnamento consapevole del paziente e alla comunicazione terapeutica.
- Il Corso per Dental Office Manager, centrato sulla gestione organizzativa, economica e operativa dello studio odontoiatrico.
Formazione e chiarezza organizzativa: un investimento che costruisce futuro. E per costruirla, servono strumenti, metodo e soprattutto persone preparate.
Investire nella formazione delle risorse umane è un atto di visione e responsabilità. Richiede tempo, energie, impegno — da parte dell’organizzazione e da parte del collaboratore.
Per questo, è utile inserire la formazione in un patto di stabilità e crescita, che valorizzi il contributo della persona nel tempo e rafforzi il senso di appartenenza reciproca.
Un investimento ben strutturato genera valore, anche se la vita porta poi altrove: perché ogni competenza acquisita lascia traccia, migliora i processi e diffonde cultura.
Corsi di formazione per DCM e DOM
Vuoi trasformare il coordinamento in una vera competenza professionale?
Se desideri portare più chiarezza, efficacia e continuità nel tuo studio, questi due percorsi possono fare la differenza:
Corso Dental Case Manager (DCM) – online (live Zoom).
Inizio: 20 settembre 2025 — Early booking fino al 10 agosto.
Percorso formativo pratico, intensivo, esperienziale per sviluppare competenze avanzate nella relazione con il paziente e nella gestione di tutto il percorso di cura.
Corso Dental Office Manager per strutture odontoiatriche (DOM) – in presenza (Padova).
Inizio: 10 ottobre 2025 — Early booking fino al 20 settembre.
Percorso formativo per imparare a governare l’organizzazione e migliorare i processi interni.
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